Giornata internazionale del suolo: quando ad occuparsene sono le api
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Giornata internazionale del suolo: quando ad occuparsene sono le api

Paladine della biodiversità e protettrici del suolo, abbiamo approfondito il significato delle api nel giorno internazionale del suolo con Apicoltura Mombelli


Il 5 dicembre si celebra la giornata internazionale del suolo e ho approfondito alcune dinamiche insieme ad Edoardo Mombelli, di Apicoltura Mombelli www.mielimombelli.it.

Calpestato ogni giorno miliardi di volte, spesso diamo per scontato l'esistenza del suolo. Secondo i dati FAO, il suolo produce il 95% della nostra alimentazione: prendersi cura del suolo significa quindi assicurare un'alimentazione a sostegno di tutti gli essere viventi, tema invece purtroppo oggi fortemente a rischio.

Il 33% del suolo a livello globale è infatti considerato in uno stato di degradazione e la malnutrizione continua a crescere a ritmi esorbitanti - si stima che circa 2/3 della popolazione non riescano ad approvvigionarsi di tutti i minerali necessari per una sana nutrizione.

Esistono delle soluzioni a tutto questo? Sì!

Abbiamo cercato di capire con Edoardo come un processo naturale come l'impollinazione possa essere chiave nel mantenimento della biodiversità e quindi della salute del suolo.


Le api di Apicoltura Mombelli - Quinzano d'Oglio. Le api a dicembre vivono all'interno dell'arnia, nel glomere dove riescono a mantenere una temperatura di 24 °C grazie all'operato delle stesse api. La temperatura è costante e necessaria per proteggere la regina. Sotto i 10°C le api generalmente non sopravvivono.

L'apicoltura di Edoardo: "la mia vita sono le api"

Scoprire l'universo delle api è un'esperienza illuminante e farlo attraverso qualcuno che quotidianamente vive questo universo è unico. Edoardo non è solo esperto di api, le api sono la sua vita, una vita che si tramanda da generazioni.

L'apicoltura nella sua famiglia ha origine nel 1930 con nonno Battista. Da suo padre poi, Edoardo ha ricevuto 100 famiglie di api intorno all'anno 2000. Oggi gestisce 300 famiglie di api per un totale di 18 milioni di api. Edoardo ha approcciato questo mondo quando aveva 24 anni e in poco tempo è riuscito a farne la sua occupazione esclusiva, in cui ha coinvolto anche Ilenia, sua moglie. Il suo unico rimpianto: non aver cominciato prima a lavorare e vivere con le api. Edoardo a Quinzano d'Oglio, in provincia di Brescia, è l'unico apicoltore che vive di apicoltura, a dimostrazione che per renderlo un lavoro ci vuole dedizione, conoscenza e tanto amore e sensibilità per la natura.

Edoardo ci ha dato qualche elemento su cui riflettere:

  • un'arnia conta circa 60.000 api in primavera e 30.000 in inverno

  • in media un'ape vive 40-45 giorni

  • ogni ape cambia 6 lavori nel corso della propria vita in funzione dell'età

  • l'ape regina, selezionata da larva dalla comunità e nutrita a pappa reale, vive fino a 4-5 anni

  • l'ape regina, l'unica femmina feconda dell'alveare, si unisce con circa 10-15 fuchi, l'ape maschio, nel volo nuziale una volta sola nella vita, ma ogni anno depone circa 250.000 uova.

  • le api maschio, i fuchi, hanno un solo compito: la fecondazione di giovani regine. Passata questa fase, a settembre i maschi muoiono e non vengono fecondati fino a primavera.

Un mondo ordinato, organizzato, dove il bene più grande è la collettività e ogni elemento all'interno della collettività ha il suo compito specifico per assicurarne la continuità.


35 delle arnie dell'Apicoltura Mombelli, a Quinzano d'Oglio (Brescia)


Incredibile come l'enorme intelligenza delle api non sfoci mai in sentimenti distruttivi per la comunità: egoismo, prevaricazione, potere, rabbia non esistono nel loro mondo. Tutto ruota intorno all'ape regina e la produzione del miele che assicura la loro sopravvivenza.

Dai tempi di Aristotele fino al XVII secolo si pensava che l'alveare fosse guidato da un'ape maschio. Invece questa perfetta comunità alla guida ha una donna: il più noto esempio di matriarcato nel regno animale.


Miele, impollinazione e biodiversità

Come non rimanere affascinati da tutto questo?

Ma oltre al fascino, come esseri umani, alle api dobbiamo ben di più. Mentre le api producono il miele per assicurare la continuità della loro famiglia, si occupano di un altro lavoro fondamentale per la nostra di continuità: l'impollinazione.

Secondo il Rapporto ISPRA 2021il valore del lavoro degli insetti impollinatori in Europa è di circa € 22 miliardi (il fatturato di Mac Donald del 2021 è di circa $ 23 Miliardi): in buona sostanza senza le api e gli altri insetti impollinatori alimenti come mele, pere, pomodori e tantissimi altri non vi sarebbero, o ci sarebbero, ma con un processo di impollinazione artificiale, assai meno efficiente e sicuramente più costoso.

Una celebre frase erroneamente attribuita ad Einstein recita:

Senza le api, l'uomo non potrebbe vivere più di 4 anni.

La frase rappresenta bene l'importanza delle api per il nostro mondo. Assicurando l'impollinazione, le api lavorano per mantenere l'originale biodiversità del suolo, fondamentale per la nostra vita e la stessa salute del suolo.

L'attività delle api in natura e l'apicoltura sono quindi uno strumento di protezione delle api e quindi del nostro intero mondo per come lo conosciamo.


L'apicoltura nomade di Apicoltura Mombelli

Edoardo lavora il miele nel proprio laboratorio a Quinzano d'Oglio, il laboratorio dove ci ha accolto e mostrato il processo di produzione. In questo stesso laboratorio Edoardo e sua moglie Ilenia organizzano attività di educazione per le scuole e momenti di incontro e degustazione con i clienti.

Il laboratorio di Apicoltura Mombelli a Quinzano d'Oglio (Brescia)


Ma l'attività di Edoardo è come lui ci ha spiegato un'attività nomade: "Sposto le arnie in aree dove le api si possano nutrire al meglio. Scelgo territori lontani dall' inquinamento e ricchi di fonti di cibo per assicurare il miele migliore".

All'interno dello showroom di Edoardo sono presenti infatti tantissime qualità e tipologie di miele, dalle più comuni ad alcune assolutamente meno note.

La fioritura dell'Amorpha

Tra i più comuni, il miele di castagno, il millefiori e il miele di acacia. Per poi arrivare al miele di melata, il miele di girasole, il miele di zucchine selvatiche, il miele di Ailanto. Una varietà che solo un artigiano del miele può offrire.

Tra tutti questi mieli, abbiamo poi messo una lente di ingrandimento sul miele di Amorpha. L'Amorpha Fruticosa, come ci racconta Edoardo, è un arbusto che cresce lungo le rive del Po e ha una fioritura brevissima, di circa 10-15 giorni a giugno: "è un miele che si fa velocissimamente, fruttato, un miele buonissimo! Inoltre, la natura in quei giorni è veramente spettacolare, peccato la conoscano in pochi".

Ed è così che succede parlando con Edoardo: oltre a voler assaggiare il miele, viene voglia di vedere cosa succede nel periodo più attivo dell'apicoltura, il periodo in generale della primavera, ma che per l'Apicoltura Mombelli dura anche fino ad ottobre grazie alla possibilità di spostarsi.

Il miele di Amorpha e altri prodotti dell'Apicoltura Mombelli


Futuro è adesso

Tanti progetti per il futuro: il miele fa bene, è ricco di nutrienti, è energetico. Sempre più acquistato anche dalle giovani generazioni, Edoardo intravede molte possibilità per il suo pluripremiato miele e per altri suoi prodotti come il polline d'api. Quest'ultimo, un alimento a forte contenuto proteico totalmente vegetale.

Ce lo ricorda la giornata del suolo: la nostra alimentazione dovrà virare verso soluzioni sempre più sostenibili e tutti i prodotti delle api che arrivano da nonno Battista fino ad Edoardo rientrano in questa categoria. Dal passato, il cibo del nostro futuro.









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